Il Viaggio di Luna

martedì, novembre 30, 1999

Musica ribelle


Eugenio Finardi

E. Finardi


(1976)


Anna ha diciotto anni e si sente tanto sola
ha la faccia triste e non dice una parola
tanto è sicura che nessuno capirebbe
e anche se capisse di certo la tradirebbe

e la sera in camera prima di dormire
legge di amori e di tutte le avventure
dentro nei libri che qualcun altro scrive,
che sogna la notte, ma che di giorno poi non vive

e ascolta la sua cara radio per sentire
un po' di buonsenso da voci piene di calore
e le strofe languide di tutti quei cantanti
con le facce da bambini e con i loro cuori infranti

ma da qualche tempo è difficile scappare
c'è qualcosa nell'aria che non si può ignorare
è dolce, ma forte e non ti molla mai
è un'onda che cresce e ti segue ovunque vai.....

E' la musica, è la musica ribelle
che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle
che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare
di mollare le menate e di mettersi a lottare

Marco di dischi lui fa la collezione
e conosce a memoria ogni nuova formazione,
e intanto sogna, di andare in California
o alle porte del cosmo, che stanno su in Germania

dice: "qua da noi in fondo la musica non è male,
quello che non regge sono solo le parole".
Ma poi le ritrova ogni volta che va fuori
dentro i manifesti o scritte sopra i muri.....

E' la musica, è la musica ribelle
che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle
che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare
di mollare le menate e di metterti a lottare.


Ultimo acquisto musicale.







































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1 Commenti:

Anonymous utente anonimo ha detto...

Bravo Finardi, sul genere è molto carina la canzone che ha dedicato alla radio, a favore delle radio libere che nei '70 erano la voce prima dei giovani e dei loro movimenti. "Amo la radio perchè libera la mente..." Beh! vorrei proprio
sapere se il Marco della canzone conosce la formazione de "Un Biglietto per l'Inferno" o dei "Raccomandata con Ricevuta di Ritorno" o anche addirittura dei "Gentle Giant" così solo per citare i primi che mi sovvengono.

Cris

11:06 PM  

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